22 associazioni per un Green Deal per foreste dolomitiche

È partito dal Trentino l’appello “un green deal per le foreste dolomitiche”, documento sottoscritto da 23 associazioni dell’area ambientale, economica, forestale, sociale (fra le quali PEFC Italia) che chiede di fare il punto sulla gestione forestale e territoriale, coinvolgendo le comunità locali.

22 associazioni per un Green Deal per foreste dolomitiche

24 febbraio 2022 Gestione Forestale Sostenibile

Di Francesco Dellagiacoma

Nella realtà dolomitica, e alpina e montana in genere, il bosco occupa una quota molto importante del territorio e garantisce una serie di servizi essenziali per le attività del territorio, locale e regionale: dalla protezione da frane e valanghe, a quella del clima, del ciclo dell’acqua e della biodiversità; alla produzione di legno, materia prima sostenibile per antonomasia (rinnovabile, accumula carbonio, basse emissioni nel suo ciclo di vita, cioè produzione, lavorazione, smaltimento); elemento essenziale del paesaggio e ambiente naturale per attività all’aperto.

Vaia ne ha mostrato la fragilità a fronte di eventi climatici eccezionali, legati alla crisi climatica in corso, provocando danni molto rilevanti e ponendo proprietari e attori delle filiere legate al bosco e al territorio (legno, energia, agricoltura, turismo, amministrazioni pubbliche) di fronte a problemi enormi e urgenti.

Il Green Deal europeo e l’impegno a ridurre le emissioni del 55% entro questo decennio chiedono un impegno importante a tutti i livelli: il sistema foresta-legno ha un ruolo importante da giocare in questa partita: e il Trentino con la sua importante autonomia, la ricca dotazione forestale, una filiera attiva e una importante tradizione nel settore, può e deve giocare un ruolo importante: è necessario pensare ad un modello di economia e di società capaci di ridurre fortemente consumi e impronta ecologica, a partire dal consumo di energia, di materie e di territorio, a partire dal turismo da agricolture e foreste. La pandemia ha segnalato ulteriori debolezze (nel sistema sanitario, ma anche in filiere eccessivamente lunghe e complesse, eccesso di mobilità), ma anche nuove opportunità (smart working, attenzione alle risorse regionali).

Le associazioni firmatarie (ma sono possibili e auspicate ulteriori adesioni da inviare a info@pefc.it) chiedono di aprire un confronto a livello locale e regionale su questi temi e sulle opportunità, a partire dal coinvolgimento delle comunità locali.

Il documento è scaricabile da qui

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