A Milano sbarca l’artigianato made in Umbria

21 maggio 2019 News 2019

Di Eleonora Mariano

Arena

Dal cuore verde d’Italia alla metropoli italiana per eccellenza, seguendo il filo conduttore della qualità e della sostenibilità.   Questo, in estrema sintesi, l’esempio che l“Arena” Listone Giordano di via San Damiano a Milano vuole offrire.      
Un nuovo spazio nel capoluogo lombardo voluto dalla Margaritelli spa – divisione legno per la casa, storico produttore di pavimenti in legno e creatore del marchio “Listone Giordano”, che ha fatto della sostenibilità il proprio marchio di fabbrica con la certificazione PEFC.    
Arena, progettata dall’Architetto Michele De Lucchi di aMDL circle e realizzata anche grazie alla collaborazione con ArtigianMobili, altra ditta umbra certificata PEFC, non è solo un luogo per la presentazione dei prodotti Listone Giordano, ma anche spazio di discussione, di confronto e di apprendimento sui grandi temi della natura, del legno e della sensibilità umana.
Anticamente Arena era una sosta, cioè un luogo deputato al deposito di carbone, in un palazzo settecentesco ubicato in quella che un tempo era la cerchia dei Navigli. Grazie ad una delicata e attenta operazione di recupero, è stato oggi ricavato un anfiteatro che ospiterà presentazioni, conferenze ed esposizione dei prodotti che proseguiranno per tutto l’anno.       
Come nella migliore tradizione di Margaritelli Spa, il protagonista assoluto rimane il legno, rigorosamente certificato PEFC. Gli allestimenti interni, infatti, sono stati realizzati interamente con legno rovere certificato PEFC per la sua origine sostenibile.
Arena Listone Giordano si carica così anche di un altro significato di grande rilievo: essere testimonial reale del successo del sodalizio uomo -legno: materia viva, ecologica per eccellenza e, se proveniente sa foreste correttamente gestite, storica alleata dell’uomo.

Legname di Guerra

Leggi i chiarimenti e le FAQ emesse dal PEFC Internazionale a seguito dell'annuncio che tutto il legname proveniente dalla Russia e dalla Bielorussia è considerato "legname di guerra"