Azienda del mese: Il cippatino PEFC de “La Foresta”, alternativa a chilometri zero del pellet
17 novembre 2015 News 2015
La Soc. Coop. “La Foresta” di Susa (To), certificata PEFC, ha sviluppato un innovativo metodo di uso delle biomasse legnose, utilizzando in caldaie domestiche a pellet, adeguatamente modificate, del cippato di piccole dimensioni, chiamato appunto “cippatino”.
Il progetto di ricerca “Alterpellet”, finanziato dalla Regione Piemonte, è stato sviluppato per lo studio della filiera di un combustibile locale e sostenibile alternativo al pellet: il capofila è appunto “La Foresta”, mentre gli altri soggetti coinvolti nel progetto sono la Rossetto Legnami, la Herz Italia e il Dipartimento Energia, Gruppo di Ricerca e Analisi Energia Sostenibile del Politecnico di Torino. Il punto di partenza del progetto è stato la constatazione che una delle più valide alternative al riscaldamento a gas e gasolio è costituita oggi dalle biomasse, di cui si utilizzano prevalentemente due formati: il cippato di legna per gli impianti tecnici di grandi dimensioni e tronchetti o pellet per quelli domestici di piccola dimensione. Il pellet ha un valore commerciale molto alto in questo momento, perché è comodo, facilmente codificabile e controllabile e di immediata reperibilità, mentre il cippato ha dei problemi legati alla sua movimentazione, allo stoccaggio e al rapido deprezzamento, se non adeguatamente gestito ed essiccato. La realtà è che nell’arco alpino c’è buona possibilità di produrre cippato, mentre è bassissima la capacità di produzione del pellet, che poi non sarebbe economicamente competitivo rispetto a quello che arriva dall’estero (oltre il 90 per cento del pellet utilizzato in Italia arriva dall’estero).
Pertanto, per dare un valore aggiunto ai boschi cedui del Piemonte e alle tante trascurate biomasse legnose, si è pensato di mettere a punto un processo di lavorazione del cippato delle valli piemontesi per adattarlo alle attuali stufe a pellet, creando un cippato di legno dalle misure indicative di 1-2 cm. Nell’ambito del progetto sono quindi anche stati studiati e realizzati un essiccatore ad energia solare per la produzione sostenibile di combustibili legnosi di quantità e una caldaia dedicata ad alta efficienza e basse emissioni. L’essiccatore, realizzato a Luserna San Giovanni (CN) dalla Legnami Rossetto, si compone di due vani di stoccaggio indipendenti, di dimensioni utili al carico e scarico dei mezzi forestali, di un vano tecnico per le attività di manutenzione e controllo e di una serra solare, con esposizione ottimizzata del campo solare. La capacità di essiccazione del cippatino è del 10% circa in meno di 10 giorni di essiccagione.
La cooperativa “La Foresta” di Susa, che già oggi fornisce grandi caldaie a cippato della Val Susa, ha poi testato una caldaia capace di bruciare il cippatino con il supporto della HERTZ, produttore di caldaie a biomassa. I ricercatori del Politecnico di Torino prevedono che dalla prima fase, in cui verranno attivate le prime 50 caldaie in un raggio di 30 chilometri dagli impianti di Susa e Luserna, ci siano margini per arrivare a 500-600 caldaie a cippatino. Questa ricerca pratica in sintesi ha sviluppato una tecnica di trasformazione della materia legno, di origine locale e certificata in una forma tale (il cippatino) che riesce ad adattarsi alla combustione in stufa a pellet, dietro adeguati accorgimenti tecnici, combinando la praticità del pellet ai vantaggi ambientali di usare una risorsa legno locale e certificata.
Alla pagina web http://sea.polito.it/ sono illustrati i risultati di Alterpellet. Per maggiori informazioni sull’attività di fornitura di cippatino PEFC http://www.laforestascrl.it/ - http://www.laforestascrl.it/doc/laforesta_calore-legna-valsusa.pdf