Blu Fiemme, la nuova sfumatura della filiera Solidale PEFC
Un nuovo progetto dell’Enaip di Tesero che restituisce nuovo valore al legno azzurrato dopo l’attacco del bostrico.
Blu Fiemme, la nuova sfumatura della filiera Solidale PEFC
16 novembre 2023 Progetti
Di Francesca Dini
L’arrivo del Bostrico è stato il secondo atto del dramma post Vaia che si è abbatte sulle aree del Nord est già fortemente colpite nel 2018. La presenza di grandi quantitativi di piante danneggiate nei boschi ha infatti permesso alle popolazioni del coleottero di diffondersi in modo epidemico. L’insetto attacca le piante scavando gallerie che correndo sotto la corteccia interrompono il flusso della linfa e portando rapidamente alla morte delle piante. A tale attacco è spesso accompagnato l’avvento del fungo del genere Ceratocystis, simbionte dell’insetto, che insediandosi nelle gallerie penetra nel legno provocando le sfumature grigio-azzurre che prendono il nome di “azzurramento”. Tale caratteristica provoca un immediato deprezzamento del legno, sebbene non intacchi in alcun modo le caratteristiche tecnologiche e le proprietà fisico-meccaniche del materiale ligneo.
Gli studenti del terzo anno dell’Enaip di Tesero settore legno hanno voluto celebrare l’unicità del legno azzurrato proponendo all’interno della Filiera Solidale PEFC “Blu Fiemme”, un marchio che punta a dare una nuova prospettiva al legno azzurrato, da difetto a valore aggiunto. Ogni pezzo infatti creato con legno azzurrato è unico nel suo genere perché non esiste un pezzo identico all’altro grazie alle particolari sfumature grigio azzurre che il fungo ha impresso ad ogni tronco.
Il nuovo trend della moda Blu Fiemme presentato dagli stessi studenti in un evento organizzato lo scorso 27 ottobre, vede coinvolti diversi soggetti della Val di Fiemme: dalle aree certificate della Magnifica Comunità, alla segheria. I ragazzi nello studio del nuovo progetto hanno visitato le aree colpite del bostrico, e poi le segherie Berti e Zanoner dove questo materiale ha subito la prima lavorazione. Da qui il legno azzurrato dei larici di Valsorda e del cirmolo di Lavazè, è stato trasformato da ciascun ragazzo in un mobile porta Tv.
Sono stati inoltre prodotti dei taglieri donati dai ragazzi durante ai vertici della Magnifica Comunità di Fiemme che riportavano il un testo firmato Abete rosso: «Mio fratello accanto a me è caduto durante bla tempesta Vaia, io ho resistito…ed eccomi qua, dopo qualche anno sono morto in piedi. Un insetto piccolissimo si è nutrito della mia linfa e sulla sua groppa ha dato un passaggio ad un fungo. E guardami ora, oltre che morto sono diventato anche azzurro…ma che dite, non sono bello?»
Questo primo piccolo passo risulta ora fondamentale per ridare slancio ad un’area in cui Vaia ha sottratto complessivamente un milione di metri cubi e dove il bostrico sta colpendo ancora più duramente. Un primo passo per lo sviluppo di un polo provinciale della filiera del legno.