“Bosco in Spiaggia”, la montagna ferita che va incontro al mare in difficoltà per contrastare il Covid-19

Arriva il progetto “Bosco in Spiaggia”: l’uso del legno degli alberi abbattuti dalla tempesta Vaia dell’Altopiano di Asiago per la realizzazione di strutture per distanziamento sulle spiagge del litorale veneto e per contribuire alla riforestazione delle aree colpite.    

“Bosco in Spiaggia”, la montagna ferita che va incontro al mare in difficoltà per contrastare il Covid-19

6 agosto 2020 Attualità

Di Francesca Dini
Il “Bosco in Spiaggia” è un progetto di marketing etico con una chiara mission: utilizzare il legno degli alberi abbattuti dalla tempesta Vaia del 2018, per realizzare bacheche, gazebo e strutture funzionali al garantire il distanziamento sulle spiagge del litorale veneto e allo stesso tempo contribuire alla riforestazione dell’Altopiano di Asiago.
Mare e montagna, quindi, grazie a questo progetto si trovano sotto allo stesso cappello di etica e sostenibilità per risolvere le problematiche forestali e per consentire agli stabilimenti balneari di ripartire in massima sicurezza: in poche parole, la montagna ferita che va incontro al mare in difficoltà per la gestione del turismo.

Il progetto, ideato dalla società Sbalchiero & Partners srl di Vicenza con Manaly StandEventi di Sovizzo (Vi), che vede come attori l’Unione Montana Spettabile Reggenza dei sette Comuni, Veneto Agricoltura, PEFC Italia (con la collaborazione di segherie certificate PEFC dell’Altipiano di Asiago), è stato ideato in un momento in cui la stagione balneare sembrava non poter vedere la luce ed è nato con l’intento di destinare proventi economici al recupero dei boschi del Veneto colpiti dalla tempesta Vaia.
Inoltre, l’iniziativa si pone come risposta alla gestione dell’emergenza turistica nelle spiagge del litorale in relazione alle disposizioni Covid-19, utilizzando il legname proveniente delle aree colpite per produrre strutture di protezione e delimitazione e di informazione, garantendo una soluzione funzionale ed ecologica, già sposata da numerosi comuni balneari del Veneto, tra cui Jesolo, Caorle ed Eraclea.

Il legno abbattuto da Vaia, quindi, grazie al progetto “Bosco in Spiaggia” ritorna a nuova vita, donando due solide gambe per la fruizione in sicurezza delle aree balneari nell’estate del Covid-19 da una parte e dall’altra per le attività di raccolta fondi per la riforestazione dell’Altopiano di Asiago (luogo d’origine del legname): un cerchio che si chiude. 

Legname di Guerra

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Francesca Dini

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