Campionati mondiali dell’Orienteering sostenibili, calcolato l’impatto e valutate le buone pratiche
1 dicembre 2014 News 2014
di Claudio Severi
I Campionati del Mondo di Orienteering WOC e WTOC 2014, organizzati tra il 5 e il 12 luglio scorsi negli Altopiani di Trentino e Veneto, si sono caratterizzati anche per un lavoro di studio e valutazione legato all'impatto ambientale che eventi così grandi e complessi possono produrre.
Grazie alla collaborazione di EcoCongress e nell’ambito del protocollo di intesa tra PEFC e FISO, si è potuto calcolare il dato relativo alle emissioni di anidride carbonica equivalente (CO2eq) prodotte dall'intero evento, determinando in questo modo la carbon footprint (cioè l'impronta ambientale) della manifestazione.
Il sistema di calcolo di EBI 2012, il disciplinare per l'organizzazione di Eventi a Basso Impatto e la valutazione del loro livello di sostenibilità, sviluppato da EcoCongress e validato da RINA Services, ha determinato che i Campionati hanno prodotto la quantità di 165,34 tonnellate di CO2eq.
Questo risultato è determinato soprattutto da tre indicatori, che costituiscono insieme circa il 98% delle emissioni totali associate all'evento. In particolare, il trasporto degli atleti, degli accompagnatori e dello staff tecnico ha inciso per 37,8 t, mentre quello degli spettatori per 68,85 t. In questo ultimo dato sono stati considerati anche gli iscritti alle iniziative non agonistiche dei Five Days of Italy, 1.841 persone provenienti per il 90% circa dall'estero.
Da questo punto di vista, la totale copertura streaming delle gare, gli aggiornamenti postati sul web dei risultati e delle news sulla parte agonistica, opportunamente comunicate in anticipo, hanno fatto sì che molti appassionati abbiano potuto seguire la competizione da ogni parte del mondo, evitando cioè un numero potenziale di emissioni legate ai trasporto che gli aficionados avrebbero generato per recarsi direttamente sui luoghi dei Campionati.
L'altro aspetto che ha contribuito in buona parte al dato totale dell'impatto è quello dei servizi accessori legati all'evento (55,77 t), in particolare l'ospitalità di atleti, staff e spettatori, ma anche il servizio di navette bus messo a disposizione dell'organizzazione per trasportare sportivi ed appassionati dai luoghi di alloggio o di provenienza fino alle diverse sedi delle gare e delle iniziative non agonistiche (Asiago, Lavarone, Levico, Trento e Venezia). Questo aspetto ha contribuito in modo importante ad evitare molti spostamenti con mezzo privato (soprattutto auto) con relative ulteriori emissioni di gas serra.
Molto bassi, sia in proporzione che in assoluto, i dati relativi ad altre voci tipiche dell'organizzazione e gestione di un evento (segreteria organizzativa, comunicazione, consumi energetici), nelle quali le scelte del comitato organizzatore hanno contribuito non poco. Citiamo ad esempio l’approvvigionamento di carta certificata PEFC per i lavori di Segreteria e Ufficio Stampa, oltre che per gli usi igienico sanitari, o la comunicazione e la distribuzione degli opuscoli informativi via web, che ha evitato la stampa di una notevole quantità di materiale cartaceo. Dal lato dei rifiuti si è riusciti a differenziare oltre il 60% delle circa 31 tonnellate di spazzatura prodotta dall'evento; un risultato notevole se si considera che molti eventi si tenevano in aree boschive o comunque non abitate, difficili da coprire con punti di raccolta, e che l'internazionalità degli spettatori poneva seri rischi sull'omogeneità dei comportamenti legati a questa pratica.
Per informazioni sul sistema di calcolo di EBI 2012: www.ecocongress.it