Foreste a crescita rapida, responsabilità e alleanze: il contributo di PEFC Italia nella pubblicazione FAO

Le foreste a crescita rapida possono produrre valore solo se gestite con responsabilità, alleanze e certificazione. PEFC Italia lo racconta nel volume FAO dedicato al tema.

Foreste a crescita rapida, responsabilità e alleanze: il contributo di PEFC Italia nella pubblicazione FAO

6 novembre 2025 Attualità

Di Eleonora Mariano

Gli alberi a crescita rapida vengono spesso raccontati come soluzioni veloci per produrre legno o assorbire CO₂, ma gestire queste specie in modo sostenibile è una sfida molto più complessa. Lo ricorda bene la pubblicazione FAO Innovative practices in the sustainable management of fast-growing trees, dove compare anche un contributo firmato da Antonio Brunori e Eleonora Mariano di PEFC Italia.

In particolare, nel capitolo dedicato alle partnership in cui risulta evidente e foreste a crescita rapida non possono essere considerate solo come impianti produttivi: hanno bisogno di accordi tra comunità locali, proprietari, amministrazioni, imprese e sistemi di certificazione. Senza collaborazione e regole condivise, la coltivazione intensiva rischia di generare conflitti sull’uso del suolo, perdita di biodiversità e tensioni sociali. In questo senso, la certificazione PEFC non è citata come “oggetto” del capitolo, ma come strumento utile a rendere queste alleanze possibili, perché introduce criteri ambientali, sociali e di tracciabilità che obbligano gli attori a lavorare insieme e a lungo termine.

Il contributo raccoglie esempi concreti non solo dall’Italia, ma anche da altri sistemi nazionali PEFC. Viene ricordato, ad esempio, come in Italia piccoli proprietari di pioppeti si siano uniti in gruppi di certificazione per rendere sostenibile e riconosciuta la propria produzione. In Francia, la Charte Merci le Peuplier sostiene economicamente il rimboschimento dei pioppi, ma solo se gestiti in modo certificato PEFC, legando così filiera, mercato e responsabilità. In Uruguay, le piantagioni certificate di eucalipto e acacia non producono solo legno, ma anche miele certificato PEFC, frutto di accordi tra apicoltori e imprese forestali. In Sudafrica, una rete di piccoli coltivatori ha creato, insieme a PEFC, un sistema di certificazione dedicato (SAFAS) per rendere accessibile la sostenibilità anche a chi possiede appezzamenti molto ridotti.

In tutti questi casi, il messaggio è lo stesso: le foreste a crescita rapida possono essere uno strumento per lo sviluppo delle comunità rurali e per la bioeconomia, ma solo se accompagnate da relazioni di fiducia, partecipazione e regole condivise. È qui che la certificazione entra in gioco non come punto di arrivo, ma come piattaforma comune. 
 La sostenibilità di questi sistemi non dipende solo dal tipo di albero piantato o dalla velocità con cui cresce, ma dalla capacità di fare rete, includere i piccoli proprietari, garantire diritti e responsabilità lungo tutta la filiera: un messaggio che parla non solo ai tecnici o ai decisori politici, ma a chi immagina foreste capaci di crescere in fretta senza consumare il territorio. Una sfida che riguarda da vicino anche l’Italia, dove la filiera del pioppo, le aziende certificate e le comunità locali stanno già tracciando questa strada.

Il volume può essere scaricato da qui: https://doi.org/10.4060/cd4104en

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Eleonora Mariano

Progettazione e comunicazione