Gli alberi parlano ad Ultrapop Festival
L’universo comunicativo delle piante spiegato da Antonio Brunori.
Gli alberi parlano ad Ultrapop Festival
7 aprile 2021 Natura e Cultura
Di Alessio Mingoli
Siamo abituati a vedere le piante come un qualcosa di molto lontano alla sfera animale ed umana, qualcosa di inerte, cristallizzato nella sua forma di vita silenziosa e immobile.
Se vi dicessimo invece che “parlano”, anzi, nello specifico che “ci parlano”?
Di questo e molto altro ha parlato Antonio Brunori, segretario generale di PEFC Italia ad Ultrapop Festival, la rassegna digitale totalmente live su Twitch, YouTube e Facebook dedicata all’intrattenimento, alla scienza e alla cultura a 360 gradi, organizzata e promossa da Multiplayer.it, Movieplayer.it e Leganerd.com.
L’incontro in diretta su Twitch si è svolto il 22 marzo con la presentazione curata da Alessio Vissani di Leganerd.com.
Si è parlato quindi di come sia da poco noto che le piante adottino modalità di comunicazione tra loro oltre che con le altre forme di vita. Grazie ad esempio agli studi di Suzanne Simard prima e Stefano Mancuso poi è stato dimostrato come questa comunicazione avvenga attraverso elementi chimici, l’uso di mediatori naturali (ad esempio i funghi) che diventano un ponte tra le piante, oltre che grazie al suono, essendo dotate di uno specifico e complesso sistema percettivo.
Il Laboratorio di neurobiologia vegetale (LINV) dell’Università di Firenze ha dimostrato poi come il mondo vegetale possegga 15 sensi, contro i nostri cinque. Questo perché le piante a differenza degli animali stanno ferme, non possono scappare come noi e i problemi devono cercare addirittura di prevederli e prevenirli. Lo fanno grazie ad una serie di sistemi di raccolta di informazioni che possono fargli sapere in anticipo della presenza dell’acqua nelle vicinanze o avvertirle su vari pericoli imminenti. Una serie di caratteristiche molto particolari che abbiamo fatto fatica a comprendere per decenni proprio perché fuori dal nostro paradigma umano e animale.
Si è parlato poi di uno degli strumenti principali in grado di interpretare la comunicazione vegetale, i “Tree Talker”: si tratta di sensori che vengono applicati al tronco degli alberi e che sono in grado di fornirci dati sulla velocità del flusso linfatico, la luce catturata dalla chioma, le vibrazioni della pianta oltre che le temperature interne ed esterne. Questi sensori avveniristici sono stati sviluppati da Riccardo Valentini, capo progettista del CMCC (fondazione Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici) nell’ambito del progetto finanziato dal PEFC, nel bosco di Piegaro (Pg), dal nome TRACE (http://www.ecodelleforeste.it/tree-talker-foreste-4-0-lascolto-e-la-strategia-per-salvare-il-pianeta/).
L’esperimento consiste non solo nel capire cosa accade nella pianta ma anche nel collegarlo ai cambiamenti dovuti alle stagioni e al fenomeno del cambiamento climatico.
La rielaborazione di questi dati eco-fisiologici ha permesso di tradurre queste informazioni in suono, dando voce alla pianta e alle sue diverse vitalità nel corso delle quattro stagioni.
Sono inoltre intervenuti Federico Ortica (sound artist) e Andrea Marchi (esperto di video mapping), coloro che praticamente hanno trasformato in spettacolo sonoro e visivo questi dati, svolgendo un’attività di “sonificazione”, trasformando dati scientifici in emozioni sensoriali.
Il loro lavoro è diventato anche un’installazione multimodale all’interno della mostra “Tree Time” al MUSE di Trento, al momento chiuso a causa delle restrizioni Covid ma che si può visitare virtualmente, anche se parzialmente, al link https://www.muse.it/it/Esplora/Eventi-Attivita/Archivio/Pagine/Mostra-Tree-time-.aspx.
Questa nuova consapevolezza sulla comunicazione del mondo vegetale ci fa guardare con occhi diversi alle piante, facendoci capire, se ce ne fosse ancora bisogno, di quanto sia importante preservarle per lasciare alle generazioni future almeno il mondo che abbiamo vissuto noi.
Qui il link al video integrale dell’incontro in questione.