Il legno della rinascita: alla Biennale il legno della Magnifica Comunità di Fiemme

Il legno che racconta una comunità: Fiemme alla Biennale di Venezia.

Il legno della rinascita: alla Biennale il legno della Magnifica Comunità di Fiemme

21 ottobre 2025 Natura e Cultura

Di Alessio Mingoli

Alla 19ª edizione della Mostra Internazionale di Architettura di Venezia (fino al 23 novembre 2025), curata da Carlo Ratti, due importanti installazioni architettoniche firmate da Kengo Kuma, uno dei più influenti architetti contemporanei noto per l’uso innovativo di materiali naturali e per il dialogo fra architettura e ambiente, e da Giancarlo Mazzanti con Lorenzo Castro. Le opere raccontano una storia di rinascita, sostenibilità e legame con il territorio. Il materiale che le compone ha, infatti, un’origine speciale: è il legno certificato PEFC delle foreste della Magnifica Comunità di Fiemme, recuperato dagli alberi abbattuti dalla Tempesta Vaia che nell’ottobre del 2018 ha abbattuto oltre 8 milioni di metri cubi di alberi, lasciando ferite profonde nei paesaggi alpini. Fondata oltre 900 anni fa, la Magnifica Comunità di Fiemme è un esempio unico di gestione collettiva e sostenibile del patrimonio forestale, capace ancora oggi di coniugare tutela ambientale, sviluppo locale e identità culturale. Le sue foreste sono un modello di equilibrio tra uomo e natura, e il legno proveniente da questa gestione è il risultato concreto di una filiera corta, certificata e responsabile.

“Dei tronchi danneggiati a seguito di una tempesta vengono recuperati e valorizzati come elementi architettonici tramite I.A. e fabbricazione digitale. Il progetto celebra la resilienza ecologica, trasformando il legno deformato in una nuova grammatica costruttiva” ha commentato lo Scario della Magnifica Comunità di Fiemme Mauro Gilmozzi. 
 Due progetti che si sposano perfettamente con il tema dell’edizione 2025: “Intelligens. Natural. Artificial”, per esplorare l’incontro fra natura, intelligenza artificiale e collettiva.

Domino 3.0 Generated Living Structure di Kengo Kuma: il futuro del legno incontra la memoria

L’installazione dell’architetto giapponese Kengo Kuma affronta il tema della rigenerazione di materiali compromessi. Ogni albero caduto è stato interamente scansionato in 3D, poi riassemblato con l’assistenza di strumenti di intelligenza artificiale per integrarsi armoniosamente nell’ambiente naturale, mantenendo al contempo l’integrità strutturale. Giunti morbidi, flessibili, reattivi al movimento e liberamente trasformabili sono stati realizzati tramite stampa 3D e incorporati nei rami. Questi hanno permesso di collegare delicatamente gli alberi tra loro, formando una struttura vivente e adattiva.            
 L’opera rappresenta un perfetto esempio di dialogo tra natura, tecnologia e sostenibilità. Cerca di mettere in discussione la società, utilizzando alberi reali per proporre che la tecnologia più avanzata non esista per allontanare l’uomo dalla natura, ma per permettergli di ritornare ad essa.

Dopo la Biennale, l’opera sarà esposta in Val di Fiemme, nel Palazzo della Magnifica Comunità, durante le Olimpiadi invernali del 2026 anche con l’obiettivo di contribuire a dare una nuova immagine della Val di Fiemme: basata non solo sullo sport e sul turismo. 

 

Intermediate Intelligences: lo spazio intermedio della coesistenza

L’opera Intermediate Intelligences, progettata da Giancarlo Mazzanti e Lorenzo Castro, riflette sull’ibridazione culturale, biologica e tecnologica nei territori tropicali. Lo spazio generato dall’installazione mette in dialogo elementi minerali e vegetali, in un ambiente fluido e permeabile, simbolo di scambio e coesistenza.
Anche in questo caso, il legno della Magnifica Comunità di Fiemme – certificato PEFC – è protagonista materiale e simbolico dell’opera.

 

Una filiera virtuosa

Le due installazioni sono il risultato della collaborazione tra la Magnifica Comunità di Fiemme e diversi partner tra cui la MCF Segheria e la Fondazione FiemmePER, impegnati a dare nuovo valore al legno caduto con la tempesta Vaia attraverso un percorso di rinascita e innovazione.
La certificazione PEFC garantisce che tutto il materiale provenga da foreste gestite in modo sostenibile, nel rispetto dell’ambiente e delle generazioni future.

Due opere che dimostrano come, da una ferita del territorio, possa nascere un nuovo racconto di bellezza, comunità e responsabilità, parlando anche delle fragilità (ambientali, sociali, climatiche) in modo nuovo e creativo. 

 

Non ci rimane che invitarvi a visitare le opere a Venezia fino al 23 novembre:

  • Structure di Kengo Kuma:
Arsenale di Venezia
 30/09 – 23/11: tutti i giorni, 11:00 – 18:00
  • Intermediate Intelligences di Mazzanti & Castro:
Arsenale di Venezia30/09 – 23/11: tutti i giorni, 10:00 – 18:00

In un contesto come quello della Biennale, che riflette sulle trasformazioni radicali del nostro modo di abitare — culturali, tecnologiche, ambientali — il legno torna a parlare un linguaggio attuale e necessario. Non come nostalgia del passato, ma come possibilità concreta di futuro, se gestito con responsabilità e consapevolezza. Così, da ciò che una volta era distruzione, nasce una proposta architettonica che è anche etica e poetica: costruire non per dominare la natura, ma per rientrare in relazione con essa, con l’obiettivo di diventare centro di sperimentazione internazionale e dialogo: un laboratorio alpino di innovazione e cultura, capace di dialogare con il mondo.

Legname di Guerra

Leggi i chiarimenti e le FAQ emesse dal PEFC Internazionale a seguito dell'annuncio che tutto il legname proveniente dalla Russia e dalla Bielorussia è considerato "legname di guerra"

Referenti PEFC

Alessio Mingoli

Redazione Eco delle Foreste