Il modello KilometroVerdeParma: sostenibilità PEFC in città con la certificazione di gruppo

Un approfondimento sulla certificazione di gruppo PEFC di KilometroVerdeParma, un modello virtuoso che lega gestione sostenibile di piantagioni urbane a un forte impegno sociale e comunitario per città più verdi.

Il modello KilometroVerdeParma: sostenibilità PEFC in città con la certificazione di gruppo

16 settembre 2025 Gestione Forestale Sostenibile

Di Luca Rossi

In un articolo dello scorso luglio avevamo annunciato l'arricchimento della rete PEFC Italia con nuove e significative certificazioni per la Gestione Forestale Sostenibile, tra cui quella ottenuta dal Consorzio Volontario KilometroVerdeParma Impresa Sociale. Oggi desideriamo approfondire la natura distintiva di questa certificazione, un esempio virtuoso di gestione sostenibile che intreccia la cura delle piantagioni urbane e peri-urbane con un profondo impegno sociale e comunitario.

La natura unica della certificazione di gruppo
Il Consorzio KilometroVerdeParma, con la sua sede legale a Parma, ha conseguito la certificazione PEFC per la gestione sostenibile di circa 35 ettari di piantagioni arboree urbane e periurbane permanenti a inizio giugno 2025. La vera peculiarità di questa iniziativa risiede nella sua natura di certificazione di gruppo, un approccio che va oltre la semplice gestione forestale. Il suo campo di applicazione riguarda la gestione sostenibile di piantagioni a ciclo medio-lungo, ma il cuore del modello è il coinvolgimento attivo di un'ampia rete di stakeholder: cittadini, studenti, amministrazioni pubbliche, aziende, associazioni locali e comitati di quartiere. L'obiettivo primario è costruire una comunità consapevole, attiva e resiliente che valorizzi l'importanza delle foreste e degli spazi verdi urbani. 

In soli cinque anni il Consorzio ha messo a dimora oltre 85.000 alberi e arbusti, trasformando circa 85 ettari di terreni incolti o marginali in nuovi boschi e spazi verdi, con l'ambizioso traguardo di raggiungere le 100.000 piante entro il 2026. Questi interventi non si limitano a un mero aumento del patrimonio arboreo, ma apportano benefici tangibili e multifunzionali: dalla riduzione dell'effetto isola di calore urbano al miglioramento della qualità dell'aria, dal controllo delle temperature alla mitigazione dell'inquinamento atmosferico e all'incremento della biodiversità. Parallelamente, il Consorzio promuove attivamente programmi di educazione ambientale, coinvolgendo oltre 14.000 studenti e più di 800 collaboratori aziendali in preziose attività di volontariato d'impresa, rafforzando così il legame tra la comunità e l'ambiente.

Antonio Mortali, direttore tecnico del Consorzio Forestale KilometroVerdeParma, sottolinea l'impatto strategico della certificazione sul contesto urbano e la qualità della vita: “La certificazione PEFC rappresenta un traguardo strategico per il nostro modello di gestione forestale, poiché conferma il nostro impegno nell’applicazione di pratiche di gestione sostenibile, mirate a mantenere e valorizzare le funzioni ecologiche delle aree verdi, garantendo la resilienza degli ecosistemi urbani e il miglioramento della qualità ambientale e sociale delle città”.

Un futuro più verde e partecipato
La certificazione di gruppo PEFC, rilasciata al Consorzio Volontario KilometroVerdeParma da CSQA, è molto più di un riconoscimento formale; è un esempio concreto di come la gestione forestale sostenibile possa essere un motore di cambiamento per le aree urbane e periferiche. Questo modello dimostra che è possibile non solo integrare, ma anche far prosperare la natura nelle nostre città, generando un impatto positivo e duraturo sulla biodiversità, l'ambiente e, soprattutto, sulla qualità della vita delle persone. È un tassello fondamentale nella crescita della superficie PEFC in Italia, che conta oltre un milione e 100mila ettari certificati per la Gestione Forestale Sostenibile e più di 10.000 ettari per le Piantagioni.

Legname di Guerra

Leggi i chiarimenti e le FAQ emesse dal PEFC Internazionale a seguito dell'annuncio che tutto il legname proveniente dalla Russia e dalla Bielorussia è considerato "legname di guerra"

Referenti PEFC

Luca Rossi

Redazione Eco delle Foreste