Incendi boschivi, modalità e strategie per darci un taglio
Con poche ma mirate e indispensabili azioni preventive si può intervenire sulle foreste italiane affinché i rischi non diventino emergenza, con benefici sia per l’ecosistema che per le comunità locali.
Incendi boschivi, modalità e strategie per darci un taglio
20 luglio 2023 Attualità
Di Luca Rossi
Nel 2022 sul territorio italiano sono andati in fumo 58.751 ettari di bosco, a causa di 451 incendi.
Se quella del 2022 è considerata l’estate più calda mai registrata in Europa dal rapporto annuale del servizio Copernicus, le temperature di questo luglio 2023 lasciano purtroppo spazio a prospettive di superamento dei numeri dello scorso anno. L’Europa corre ai ripari annunciando, con il commissario per la gestione delle crisi, Janez Lenarcic, il raddoppio della capacità della flotta antincendio rescEU, che salirà da 13 a 28 aeromobili.
Per i boschi l’aumento della temperatura media globale causato dall’effetto serra di origine antropica è uno dei principali fattori di rischio e di causa di incendi, ma non l’unico. Gli impatti dell’emergenza climatica vanno infatti affrontati e fronteggiati con misure di contenimento e di adattamento, ma per quanto concerne la protezione delle foreste dal fuoco, sia spontaneo che doloso, serve un approccio olistico e incentrato sulla gestione attiva e sulla prevenzione; i criteri di gestione forestale sostenibile PEFC sono un ottimo punto di partenza.
Venti caldi, sottobosco asciutto, incuria, mancata gestione e aumento dell’afflusso turistico e della presenza antropica sono tra i principali fattori predisponenti allo scoppio di un incendio boschivo; di conseguenza, la prevenzione, attuata con una corretta gestione, con il monitoraggio, e con miglioramenti nell’accessibilità, rappresenta il metodo più economico ed efficace per evitare o quantomeno minimizzare i danni.
Secondo un'analisi del PEFC, infatti, i boschi gestiti e in particolare quelli certificati per la gestione forestale sostenibile, attiva e consapevole, hanno una probabilità di essere interessati da incendi in misura fino a 9 volte inferiore rispetto a quelli non certificati. Analizzando gli eventi del 2017, anno in cui gli incendi hanno colpito fortemente con 141mila ettari di boschi bruciati in Italia, della superficie a bosco non certificata l’1,24% è andato a fuoco, mentre della superficie certificata PEFC solo lo 0,24%.
In più, PEFC ha calcolato che spegnere un incendio costa fino a 8 volte più che prevenirlo.
“Gestione attiva e monitoraggio del patrimonio forestale, da sempre sostenuti dal PEFC come strategie fondamentali per limitare il rischio incendi e difendere boschi e foreste, sono purtroppo finanziate e messe in pratica ancora in modo insufficiente” sottolinea Francesco Dellagiacoma, Presidente PEFC Italia. “Questo fa sì che ogni anno si lavori soltanto in emergenza, con uno spreco enorme di risorse che potrebbero essere destinate alla corretta gestione delle foreste e creando lavoro”.
“La programmazione efficace e attenta di questi interventi - spiega Antonio Brunori, Segretario Generale PEFC Italia - consente tra l’altro di garantire importanti servizi ecosistemici forestali, valutabili attraverso lo standard sui Servizi Ecosistemici del PEFC Italia: si tratta di benefici ‘immateriali’ forniti dal bosco, che consentono di prevenire dissesto idrogeologico ed erosione del suolo, tutelare la biodiversità, mitigare le temperature, offrire servizi turistico-ricreativi migliori e incrementare lo stoccaggio del carbonio contrastando il cambiamento climatico”.
Ecco allora un breve prontuario di azioni preventive indispensabili:
- Corretta programmazione nel taglio degli alberi;
- pulizia del sottobosco nelle aree a maggiore rischio;
- controllo e adeguato smaltimento dei rifiuti abbandonati in prossimità delle aree boschive;
- creazione di punti d’acqua e presenza di viabilità forestale per vigili del fuoco e corpi Anti Incendio Boschivi (AIB);
- campagne di sensibilizzazione per cittadini e turisti;
- divieto di accensione di fuochi al di fuori delle aree predisposte.
Nelle ultime settimane il tema della prevenzione degli incendi è stato affrontato anche da curiosi e giornalisti di affermate testate nazionali, che già conoscevano l’argomento o che l’hanno approfondito più nel dettaglio toccando con mano foreste interessate dagli incendi e in fase di ripristino. Alcuni spunti di lettura:
- https://www.teleambiente.it/natura-boschi-sostenibili-val-di-susa-contro-incendi-video/
- https://www.linkiesta.it/2023/06/prevenzione-incendi-boschi-come-funziona/
- https://www.lasvolta.it/8479/il-polmone-verde-della-val-susa-torna-a-respirare
- https://www.meteoweb.eu/2023/07/incendi-gestione-boschi-patrimonio-forestale/1001271089/
- https://corrierequotidiano.it/ambiente/incendi-pefc-italia-la-corretta-gestione-dei-boschi-e-fondamentale-per-proteggere-il-patrimonio-forestale-italiano/
- https://www.quotidianosociale.it/incendi-per-pefc-italia-la-corretta-gestione-dei-boschi-e-fondamentale-per-proteggerli/
- https://www.adnkronos.com/sostenibilita/incendi-vademecum-per-la-corretta-gestione-dei-boschi_1tPkSmzSOgzf39hvZdZu9?refresh_ce
- http://www.gazzettadisondrio.it/territorio/12072023/spegnere-incendio-costa-8-volte-piu-che-prevenirlo
- https://www.focusjunior.it/scienza/ambiente/prefeu-prima-del-fuoco-un-modello-per-proteggere-i-boschi-dagli-incendi/
- https://www.lifegate.it/prevenire-incendi-mompantero