Orieentering nelle foreste certificate: quando fare sport valorizza il patrimonio boschivo
4 settembre 2013 News 2013
di Matteo Berlenga
Diffondere la sensibilità per la corretta gestione del patrimonio boschivo attraverso lo sport. Un obiettivo importante, contenuto nell’accordo tra il PEFC Italia e la F.I.S.O. (Federazione Italiana Sport Orientamento), sottoscritto il 30 agosto a Paluzza (Udine). L'orientamento (o orienteering da to orient, orientare in inglese) è una disciplina sportiva, nata più di un secolo fa nei paesi scandinavi e viene anche definito “lo sport dei boschi”: consiste nell'effettuare un percorso predefinito caratterizzato da punti di controllo chiamati "lanterne" (paletto con punzone) e con l'aiuto esclusivo di una bussola e di una cartina topografica molto dettagliata a scala ridotta (da 1:4.000 a 1:15.000) che contiene particolari del luogo da percorrere. Luogo di svolgimento sono i boschi, ma possono essere utilizzati gli ambienti naturali in generale (alle volte si gareggia nei centri storici delle grandi città). Un percorso standard consiste nella partenza, punti di controllo indicati tramite cerchi (centrati nell'oggetto da trovare) uniti tra loro da linee immaginarie (ogni atleta si fa il percorso da sé) e caratterizzati da numeri che indicano l'ordine di percorrenza, un punto d'arrivo. Nel video qui di seguito, oltre ai dettagli del protocollo firmato dentro presso la sede del CESFAM di Paluzza (che ospita anche il Centro Federale della FISO), si vedranno scene di attività sportiva durante l’inaugurazione dell’impianto fisso di orienteering nella foresta di Pramosio, certificata PEFC.
I commenti di Manuela di Centa, pluricampionessa olimpica e membro CIO, di Pier Luigi Ferrari, presidente PEFC Italia e di Mauro Gazzero, presidente F.I.S.O., arricchiscono questo interessante video realizzato il 30 agosto a Paluzza e nella Foresta di Pramosio (UD).
Ecco il link per vedere il video:
http://www.youtube.com/watch?v=esHrMkcrHvA&feature=c4-overview&list=UUKKubpmabVcqH3smdtZdb_A