PEFC Italia nel primo Cluster Legno nazionale

Sono quindici gli enti che hanno lavorato all’accordo sul primo cluster italiano che ha l’obiettivo di rafforzare la cooperazione tra il settore forestale nazionale e l’industria della lavorazione del legno. 

PEFC Italia nel primo Cluster Legno nazionale

2 agosto 2023 Attualità

Di Luca Rossi 

È stato siglato il 20 luglio scorso al Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste il protocollo di intesa che ha dato il via al primo cluster italiano del legno, uno dei principali punti nell’agenda della Strategia Nazionale Forestale del febbraio 2022.

Tra gli obiettivi del cluster ci sono la promozione e il sostegno alle iniziative di networking tra mondo forestale e mondo della prima e seconda lavorazione del legno, il rafforzamento dei legami tra le imprese, le istituzioni territoriali e gli enti di ricerca, per sostenere il trasferimento tecnologico, e la valorizzazione del prodotto legnoso nazionale, basato su principi di certificazione di qualità, di sostenibilità e di tracciabilità.

Forte dell’esperienza e della competenza nel settore, PEFC Italia è tra i quindici soggetti che costituiscono il primo cluster Italia, insieme a Federlegnoarredo, CNA, Confartigianato, Confcooperative, LegaCoop, Associazione Generale Cooperative Italiane, Consorzio Legno Veneto, Cluster Arredo Legno FVG, FSC Italia, Uncem Nazionale, Università della Basilicata, Università di Padova, Università della Tuscia, e CNR. Una rete siffatta beneficia sia dell’attività di ricerca e innovazione di settore portata avanti dalle università e dai centri di ricerca affinché ogni elemento innovativo possa trovare il giusto canale per arrivare alle filiere economiche, sia del ruolo dei settori produttivi dotati di progettualità mirate e coerenti con il mercato e con le sfide che il mondo forestale sta affrontando.

Un po' di numeri. Lungo tutto lo Stivale, la superficie forestale si estende per circa 11 milioni di ettari, costituendo il 36% della copertura nazionale. Le imprese forestali attive sono 6.500 e possono contare su 12.000 addetti; le imprese di trasformazione del legno sono 27.000, con circa 103.000 addetti e un fatturato di quasi 13 miliardi di euro. Le attività produttive legate alla selvicoltura e all’industria del legno e della carta valgono circa l’1% del PIL e il valore della produzione complessiva della macro-filiera del legno italiana si attesta sui 39 miliardi di euro che, complessivamente, rappresenta circa il 4,5% del fatturato manifatturiero nazionale (dati riferiti al 2020 – Federlegno). Il tasso di utilizzazione delle risorse forestali italiane è relativamente basso (prelievo legnoso stimato al 24% dell’incremento di volume) e diffusamente scarso è il valore merceologico del prodotto prelevato (prevalentemente legna da ardere); da ciò consegue che il Paese è fortemente dipendente dall’estero. Infatti, l’Italia è un importatore netto di legno e prodotti derivati: la produzione annua della selvicoltura nazionale è mediamente intorno agli 8 milioni di metri cubi annui mentre l’import di legno e derivati è mediamente pari al doppio. Il settore del legno per l’edilizia ha un fatturato che sfiora i 700 milioni di euro, collocando l’Italia al quarto posto nell’UE con una quota di mercato superiore all’8%. La domanda di materie prime e semilavorati in legno non è soddisfatta, se non parzialmente, da risorse forestali nazionali (circa 12 milioni di metri cubi di legname).

Solido e forte è invece il comparto legno-arredo nazionale, con una consistente vocazione all’export (più del 50% della produzione) che ha superato, nel 2021, i 13 miliardi di euro in valore.

Presente in occasione della firma del protocollo anche il ministro Francesco Lollobrigida, che ha ribadito come il Masaf abbia “deciso di scrivere una strategia vincente, ossia quella di consentire all’Italia di avere una capacità autonoma di produzione di legno di qualità e valorizzare le potenzialità della Nazione. C’è la volontà di raggiungere l’obiettivo, lanciato dal Presidente Meloni al Salone del Mobile, di arrivare a una filiera del legno che abbia una vocazione anche di approvvigionamento più ampia a livello territoriale per ottenere anche la sovranità forestale”.

“Oggi è un grande giorno per il sistema foresta-legno italiano che con la creazione del Cluster Italia Foresta Legno si allinea alle migliori esperienze europee”, ha sottolineato Alessandra Stefani, Direttore della direzione generale dell'economia montana e delle foreste del Masaf. “Si attua il primo degli obiettivi della Strategia forestale, con la collaborazione del mondo dell'industria, della trasformazione, della ricerca nel segno della sostenibilità delle foreste e della bioeconomia circolare. Il legno è solo una delle produzioni della foresta, che in Italia si sa ricavare rispettando tutte le altre funzioni e tutte le altre produzioni. Foresta e legno sono natura, biodiversità, salute, capacità manifatturiere, ingegno e bellezza tutti italiani”.           

“La costituzione del cluster è un passaggio importante dell’attuazione della strategia forestale italiana”, dichiara Francesco Dellagiacoma, presidente del PEFC Italia. “PEFC ha sostenuto fin dalla sua nascita la necessità di un’alleanza fra il settore forestale, che ha visto una crescita importante della superficie e della consistenza delle foreste, e l’industria della lavorazione del legno, un settore rilevante del made in Italy basato in gran parte sull’importazione della materia prima. Oggi la gestione attiva e sostenibile del capitale naturale rappresentato dalle foreste e la sua valorizzazione è un tema riconosciuto”.           

Di seguito il link al comunicato stampa redatto dal ministero e le slide presentate in occasione della conferenza stampa.

Legname di Guerra

Leggi i chiarimenti e le FAQ emesse dal PEFC Internazionale a seguito dell'annuncio che tutto il legname proveniente dalla Russia e dalla Bielorussia è considerato "legname di guerra"

Referenti PEFC

Luca Rossi

Redazione Eco delle Foreste