Rigenerare i boschi di Livinallongo (BL) con “Ancora Natura per il Col di Lana”

Un approfondimento sul progetto attraverso il quale, insieme a Rete Clima e a Coldiretti Belluno, stiamo lavorando per recuperare i boschi del Col di Lana, duramente colpiti dalla tempesta Vaia.

Rigenerare i boschi di Livinallongo (BL) con “Ancora Natura per il Col di Lana”

17 ottobre 2024 Progetti

Di Luca Rossi 

I boschi di Livinallongo del Col di Lana (BL), colpiti dalla tempesta Vaia nell'ottobre 2018 e più recentemente dall'infestazione del coleottero bostrico, stanno rinascendo grazie al progetto di rinaturalizzazione "Ancora Natura per il Col di Lana". Questo progetto prevede la riforestazione e la rigenerazione della zona, con la messa a dimora di oltre 5.000 nuove piante, utilizzando metodologie innovative per favorire anche la rinnovazione naturale che si integrano armoniosamente con l'ambiente naturale.

L'iniziativa è promossa da PEFC Italia, da Rete Clima, che da oltre un decennio sviluppa progetti ESG e forestali per aziende, e da Coldiretti Belluno. Il finanziamento proviene dai fondi dell'8x1000 dell'Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai.

Questo sforzo collaborativo mira a favorire la rinnovazione naturale e a far rifiorire le foreste danneggiate, garantendo una gestione sostenibile certificata PEFC, che offre servizi ecosistemici e genera nuove opportunità per le comunità locali, creando un modello replicabile in altri contesti.

Il Col di Lana è uno dei massicci più importanti delle Dolomiti. Il manto forestale, già parzialmente ricostruito dopo la Prima Guerra Mondiale, ha subìto gravi danni negli ultimi anni. Il Comune di Livinallongo del Col di Lana (Belluno) ha particolarmente risentito degli effetti della tempesta Vaia, che ha distrutto circa 42.500 ettari di foreste nel Nord Italia nel 2018, causando danni a lungo termine. La devastazione e il riscaldamento globale hanno poi favorito un’epidemia di bostrico (Ips typographus), un coleottero che attacca gli abeti rossi, colpendo anche quelli sani in situazioni di stress per le piante. Normalmente, in condizioni climatiche stabili, il ciclo riproduttivo del bostrico è annuale, ma l’innalzamento delle temperature primaverili e autunnali ha permesso la nascita di fino a tre generazioni in un anno.

Il progetto "Ancora Natura per il Col di Lana" affronta l’urgenza di ripristinare la morfologia forestale e il valore ambientale, economico e turistico della zona. Inizialmente, si procederà con la rimozione sicura del legno abbattuto, seguita dalla riforestazione, che prevede l'impianto di oltre 5.000 piante di Pino cembro, Larice, Abete rosso e Faggio. Una tecnica innovativa adottata è quella delle “culle”, che protegge le piante dagli animali senza l'uso di recinzioni invasive, contribuendo a un ambiente più resiliente e sostenibile.

Orazio Andrich, Dottore forestale responsabile della progettazione e della supervisione dei lavori di riforestazione, afferma: “attorno ai nuclei di rimboschimento sono state realizzate delle protezioni con il materiale legnoso residuo dal recupero delle piante schiantate da Vaia. Per queste protezioni si era individuato nel progetto il nome di ‘capisaldi’, con un richiamo storico alle vicende di guerra. Poi la loro realizzazione, adattata alle condizioni del posto e alla disposizione delle piantine da proteggere e quindi alla forma del cerchio o di ovale, ha richiamato l’immagine delle ‘culle’, nota a tutti come ‘difesa’ permeata d’attenzione e di cura”.

La messa in sicurezza del legname ancora a terra rappresenta il primo passo per contenere la diffusione del bostrico, mentre la nuova forestazione restituirà alla comunità il suo patrimonio naturale. I percorsi ESG di Rete Clima mirano a coinvolgere aziende locali e non, con l'obiettivo di replicare l'intervento di piantagione e gestione forestale sia nella stessa area che in contesti vicini. Le attività di riforestazione sono inoltre progettate per ridurre il rischio idrogeologico, supportando i paravalanghe già presenti o in fase di ripristino da parte di Veneto Strade.

Il progetto coinvolge anche istituzioni e scuole locali, promuovendo una rigenerazione forestale partecipativa. I boschi riforestati avranno una nuova missione: raccontare il territorio attraverso uno storytelling on site, con pannelli informativi, realizzati in collaborazione con l’Istituto Agrario “Antonio Della Lucia” di Feltre, che guideranno i visitatori verso una maggiore consapevolezza ambientale e storica. Gli studenti stanno contribuendo alla creazione di sei bacheche informative lungo un sentiero riqualificato di 4 km, che si snoda nelle propaggini meridionali del Col di Lana, partendo e terminando all’area del Pian della Lasta, presso l’ex-Rifugio – Museo di guerra. Saranno inoltre installate nove panchine in legno in punti di interesse, come aree di rimboschimento e belvedere.

Ancora Natura per il Col di Lana non si propone soltanto di porre rimedio ai danni causati da Vaia e dalla infestazione del bostrico, ma vuole anche sensibilizzare cittadini e aziende sul fondamentale ruolo che le foreste rivestono nella battaglia contro il cambiamento climatico e sulla necessità di promuovere e adottare pratiche ambientali sostenibili”, sottolinea Marco Bussone, Presidente PEFC Italia. 

Per il numero di alberi piantati, le specie selezionate e le tecniche innovative utilizzate, il progetto si pone come una best practice per affrontare sfide importanti con soluzioni concrete e integrate con l'ecosistema circostante, per proteggere la biodiversità, gestire responsabilmente le risorse naturali e sviluppare soluzioni per l’adattamento al climate change”, aggiunge Paolo Viganò, Presidente e fondatore di Rete Clima.

La grande forza di questo progetto è stata proprio la capacità di fare rete e di coinvolgere in modo sinergico i vari soggetti del territorio, dai proprietari forestali (comune di Livinallongo) alle aziende agricole in grado di diventare dei veri e propri giardinieri dell'ambiente, dalla scuola alle aziende vivaistiche che hanno fornito le piante da mettere a dimora. La capacità di ‘ascoltare’ quello che il bosco ci dice, il saper cogliere quello che la natura avrebbe fatto al posto nostro con una tempistica più lunga. Noi non abbiamo fatto altro che accelerare il processo naturale”, sottolinea Chiara Bortolas, Presidente Provinciale di Coldiretti Belluno. 

Il progetto "Ancora Natura per il Col di Lana" è stato presentato a inizio ottobre durante un Press Tour organizzato in collaborazione con il Comune di Livinallongo, l'Unità Organizzativa Fitosanitario e la Direzione Foreste della Regione Veneto. Tra i partecipanti, il Centro Consorzio Legno Veneto, la Scuola del Legno di Sedico e la ditta Saviane F.lli di Pompeo srl.


Legname di Guerra

Leggi i chiarimenti e le FAQ emesse dal PEFC Internazionale a seguito dell'annuncio che tutto il legname proveniente dalla Russia e dalla Bielorussia è considerato "legname di guerra"

Referenti PEFC

Luca Rossi

Redazione Eco delle Foreste