Tre nuove certificazioni di Gestione Forestale PEFC a conclusione del 2022

Con il recente ingresso nel mondo PEFC e con l’adesione allo standard di GFS di tre nuove realtà dell’area del Centro-Italia, la superficie certificata totale in Italia raggiunge quota 925.609,96 ettari.

Tre nuove certificazioni di Gestione Forestale PEFC a conclusione del 2022

17 gennaio 2023 Gestione Forestale Sostenibile

Di Luca Rossi   

Coinvolge tre regioni e interessa anche un parco nazionale la superficie forestale che ha ottenuto la certificazione PEFC per la gestione sostenibile a fine dicembre 2022. Sono tre le realtà che hanno contribuito all’incremento, per un totale di circa 23.000 ettari di foreste, tutte in Centro-Italia.

In Toscana, l’Unione dei Comuni Montani del Casentino (AR), ha ottenuto da CSQA il riconoscimento della certificazione di 5.764,57 ettari di faggete, castagneti, cerrete, querceti di roverella, ostrieti, abetine, impianti di douglasia, pinete di pino nero, impianti di specie non spontanee minori, arbusteti di post coltura, per la vendita di lotti in piedi e di assortimenti in catasta. Di proprietà della Regione e gestito dal 1977, il sistema forestale si estende dal Monte Falterona lungo l’Appennino Tosco-Romagnolo fino al Passo dei Mandrioli e comprende parte delle Foreste di Camaldoli e Badia Prataglia.

Nelle Marche, la Società Agricola-Forestale di gestione dei beni agro-silvo-pastorali delle Marche – Gruppo PEFC Bosco di Marca, di Fabriano (AN), ha certificato, dopo il controllo di CSQA, 9.208,25 ettari di rimboschimenti di conifere, faggete, boschi misti di latifoglie, castagneti, quercete, leccete. Si tratta di una certificazione di gruppo a cui, oltre alla società capofila, hanno preso parte altre tre realtà: la Società Agricola-Forestale di gestione dei beni agro-silvo-pastorali dei Monti Azzurri, la Società Agricola-Forestale di gestione dei beni agro-silvo-pastorali del Tronto, e l’Azienda Speciale Consorziale del Catria.

In Emilia-Romagna e in Toscana, l’Ente Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano (che interessa quindi l’omonima area naturale protetta), con sede a Sassalbo di Fivizzano (MS), ha ottenuto da ICILA il riconoscimento per la certificazione di gruppo di 8.301,6336 ettari, ubicati nelle provincie di Lucca, Massa Carrara, Parma, Reggio Emilia, per scopi conservativo-naturalistici e per la vendita di lotti in piedi di soprassuoli governati a ceduo e a fustaia (di conifere e transitorie di Faggio). Le principali specie legnose sono infatti faggio, cerro, abete bianco, abete rosso, castagno, douglasia, pino nero, carpino nero ed orniello.
Sette i membri del gruppo: Comunalia di Valditacca, Comunalia di Trefiumi, Foresta Demaniale Alta Val Parma, Foresta Demaniale Val Cedra, in provincia di Parma, e Beni Sociali di Crespiano, Beni di Uso Civico di Vico, e Comune di Comano, in provincia di Massa e Carrara.

Con l’entrata di queste nuove realtà, la superficie certificata totale in Italia raggiunge quota 925.609,96 ettari, a dimostrazione di un interesse e un’attenzione crescente dei gestori forestali alle tematiche ambientali e di sostenibilità.

 

Foto di Lukasz Szmigel by Unsplash

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Referenti PEFC

Luca Rossi

Redazione Eco delle Foreste